20 giugno 2006



Turismo sessuale&C

L'altra sera ho visto al cinema "Verso il Sud". Detta in breve affronta il tema del turismo sessuale ad Haitii. Qui come in altri paesi es Barbados, Jamaica.. sono le donne che "pagano" gli uomini di colore in cambio di sesso, compagnia, coccole...
Il film è carino soprattutto perché siamo abituati a pensare agli uomini in questo ruolo malsano ma la realtà è che anche le donne sanno fare SESSO SENZA AMORE! C'è però una grande differenza secondo me...dopo un po' che una donna fa sesso con un uomo, anche se dichiaratamente non può esserci altro che sesso, si incaponisce e quasi si convince di essere innamorata. E qui il dramma dell'incomprensione uomo/donna. La parte irrazionale della donna prende il soppravvento, entra in gioco la crocerossina, la donna romantica, quella che crede che la complicità sessuale sia anche compatibilità mentale. Grande errore nel quale siamo cadute tutte e ancora rischiamo di cadere. Io sono rimasta parecchio turbata per tutta la prima parte del film, mi faceva tristezza pensare che donne sole cercano amore a pagamento... eppure anche qua non me la sento di giudicare... In fondo il commercio di sesso è uno scambio tra due bisogni, uno dà amore (???), l'altro dà soldi o regali e quindi felicità materiale. Il problema esiste nei paesi poveri ed è tanto reale quanto triste ma...che dire della totale mancanza di amore che invade i paesi "ricchi"? Perché una donna va alla ricerca di sesso, gioco, coccole, giovinezza così tanto da pagare un uomo? Non so cosa può scattare in queste donne e sinceramente spero di non saperlo mai...però mi viene da pensare che una donna ha sempre bisogno di attenzioni e di sentirsi viva, non c'è età che tenga! Insomma forse gli uomini da soli ad una certa età tendono a cercare compagnia giusto x non stare da soli mentre una donna piuttosto di accontentarsi e fermarsi con un uomo che non la fa star bene preferisce pagare chi sa creare l'illusione dell'amore.... Non so se mi son spiegata, in ogni caso sto generalizzando.. so benissimo che ci sono uomini molto più sensibili di alcune donne ecc ecc però se penso al turista sessuale maschile ho in mente lo stereotipo: uomo attempato, calvo, grasso, brutto e ovviamente o ricco o super tamarro!
Cmq generalizzazioni a parte... il film è stato tratto da racconti di Dany Laferrière, io ho letto "Come far l'amore con un negro senza fatica" e l'ho trovato molto carino!

In comune c'è sicuramente l'uso e l'abuso dell'uomo nero da parte delle donne in quanto nettamente superiore sessualmente e il punto di vista dell'autore che pensa sia il giusto riscatto degli uomini neri per secoli schiavizzati dagli uomini bianchi. In pratica il nero si prende la rivincita e la donna bianca si sente a posto con la coscienza perché così non si sente razzista. Che dire... già questo mi sembra un pensiero razzista ma forse in america è azzeccato.

13 giugno 2006


L'Infedele

Piccola riflessione...
In questi giorni ho letto un libro, Il caso dell'infedele Klara di Michal Viewegh/Instar libri, che, come si elude dal titolo, tratta l'infedeltà di una donna e non solo...
Ormai è da un po' di tempo che mi capita di riflettere sull'infedeltà... mi spiego... credo sia evidente a tutti ormai (consapevolezza da trentenni?) che in tantissime coppie sposate e/o conviventi ci sia l'infedele, colui che con tutta tranquillità si dedica alla famiglia e all'amante o agli/alle amanti senza curarsi del conflitto di interessi.
A me questa cosa ha sempre fatto venire una tristezza cosmica, capisco che possa accadere nella vita di "invaghirsi" di qualcun altro, di prendere una "sbandata",di andare in crisi ecc ma non ho mai concepito la doppia vita che alcune persone riescono a vivere. Insomma ho sempre pensato, era una delle mie poche certezze, che se mi perdo dietro a qualcun altro è perché nel mio rapporto di coppia c'è qualcosa che non va quindi o si cerca di recuperare il rapporto con la persona che si ha affianco opp se proprio non va si prende un'altra strada. Invece... Col tempo questa certezza inizia a crollare. Sempre + spesso guardandomi intorno mi rendo conto che poche sono le coppie che durano e, tra queste, pochissime sono quelle sane. Per sane intendo le coppie che riescono ad affrontare e a superare le crisi (inevitabili) e i problemi (che non mancano mai).. le altre coppie che durano invece secondo me sono quelle che hanno raggiunto un equilibrio strano, quelli che liberamente si vivono la sessualità con partners casuali pur restando "fedeli" al loro unico amore. Nel libro che ho letto x esempio il protagonista e la moglie hanno raggiunto un accordo, ognuno può intrecciare relazioni più o meno durature con altri, l'importante è la sincerità.. così ritroviamo la moglie che candidamente confida al marito che il suo amante non è riuscito a soddisfarla sessualmente, insieme ridono del "povero terzo incomodo" e poi fanno l'amore perché in fondo solo lui conosce così profondamente la moglie e solo lui è così gentile infatti: "Ti amo, tra l’altro, perché sei gentile. Tutti non fanno altro che parlare del grande amore, e invece basterebbe e avanzerebbe un po’ di gentilezza". E qua la mia mente che fino a poco tempo fa avrebbe reagito con un MAVAFFANC... ha invece avuto l'orrendo pensiero: "forse non ha tutti i torti".
E qua rimbalzo la palla a voi… sono l’unica ad aver raggiunto questo cinismo o rassegnazione? Mi capita di pensare che forse l’unico modo per avere una relazione duratura è quello di “svagarsi” con altri… poi però, per fortuna, c’è la parte sana di me che è convinta che ci si possa “svagare” anche in coppia, ma è difficile. Insomma è un lavoro a tempo pieno mantenere vivo un rapporto e bisogna essere in due a volerlo… Forse è uno sforzo troppo grande per una generazione abituata ad avere tutto con più facilità? Forse una volta vista la difficoltà nel trovare un’alternativa (quando i divorzi erano ancora uno scandalo) ci si sforzava di più di farsi andar bene le cose e alla fine andavano bene? O forse i matrimoni erano solo facciate che coprivano coppie separate in casa? E come mai ancora oggi molti vivono queste facciate come la normalità? Mah…